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La Cassa prepara il contributivo - Aliquota di versamento al 12%

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Martedí 07 Agosto 2012


MILANO
Rivoluzione in vista per la previdenza dei consulenti del lavoro. L'assemblea dei 162 delegati dell'Enpacl in programma a inizio autunno – il 27 settembre – è chiamata ad approvare una riforma che, per adeguare la tenuta dell'istituto privatizzato ai parametri richiesti dal ministro Elsa Fornero, cambierà alla radice il sistema di maturazione e soprattutto di erogazione delle prestazioni.
«Il sistema attuale – dice il presidente della Cassa, Alessandro Visparelli – ha obiettive criticità: il trattamento fisso di pensione (9mila euro lordi l'anno, ndr) incrementato soggettivamente dal contributo integrativo (il 2% sulle fatture emesse in carriera) non valuta la capacità contributiva degli iscritti, pure questa oggi in misura fissa, e in fondo mostra poca equità per il debito futuro destinato a crearsi e a riverberarsi sulle giovani generazioni».
Da qui la riflessione iniziata un anno fa, quindi in tempi non ancora incalzati da fattori esterni, di migrare al sistema contributivo, rapportando il trattamento pensionistico al reddito professionale attraverso l'applicazione dell'aliquota del 12 per cento.
«La misura della pensione – aggiunge Visparelli – nella logica della nostra riforma sarà rapportata al montante contributivo effettivamente maturato. Resterà comunque l'incremento della pensione in funzione del contributo integrativo, che però sarà aumentato al 4% sulle fatture emesse: tre quarti dell'importo andranno a incrementare la pensione, il punto percentuale ulteriore resterà invece alla Cassa, come garanzia di tenuta complessiva del sistema».
Nell'ipotesi di riforma, a cui manca appunto il passaggio più importante dell'approvazione assembleare, spunta anche l'obbligatorietà di un contributo minimo fisso, pari a 300 euro a testa «che dovrà essere pagato da tutti gli iscritti, anche da chi non esercita o da chi svolge lavoro dipendente», chiosa il presidente dell'Enpacl.
Le proiezioni attuariali svolte sui nuovi parametri, secondo Visparelli, garantiscono la sostenibilità «anche se ovviamente dovremo tenere monitorati l'andamento demografico e lo sviluppo dei redditi, che su un periodo così lungo sono inevitabilmente ipotetici».
Alla proposta di riforma ha lavorato nell'ultimo anno una commissione dedicata, di cui fanno parte rappresentanti del l'Assemblea ed esponenti del Consiglio nazionale dell'ordine e anche dei sindacati dei consulenti del lavoro. I temi di discussione, compatibili con il famoso articolo 24, comma 24 del dl 201/2011 (riforma Fornero) sono stati poi sottoposti agli iscritti in riunioni provinciali, trasfusi infine nell'ipotesi revisione dello Statuto e del Regolamento.
Nel dettaglio, l'attuale sistema a contribuzione fissa – definita per classi di anzianità di iscrizione – e a prestazione base predeterminata si trasformerà in un prelievo a percentuale sul reddito professionale (con minimale e massimale retributivo) e una prestazione calcolata con il metodo contributivo, pro rata temporis.
La riforma garantirà riduzioni contributive per i neoiscritti e per i pensionati che decideranno di mantenere l'iscrizione alla Cassa.
Il requisito di accesso anagrafico al pensionamento per vecchiaia sarà progressivamente alzato a 70 anni per uomini e donne, mentre la pensione di anzianità, sarà gradualmente portata a 40 anni di contributi, fermo il presupposto anagrafico minimo di 60 anni.
In vista anche una stretta per alcune fattispecie di pensionamento di reversibilità, mediante un sistema di penalizzazioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA


IL BILANCIO


26.673
Gli iscritti alla cassa
All'Enpacl sono iscritti 26.673 consulenti del lavoro, di cui 12.281 donne, e 8.399 pensionati.
Il rapporto tra iscritti attivi e pensionati è quindi di 3,2 a 1

126.700.000
I ricavi
Nel bilancio del 2011 l'Enpacl riporta poco meno di 127 milioni di euro di ricavi

92.600.000
I costi
È la cifra nel bilancio 2011 che indica quanto viene erogato per far fronte alle prestazioni previdenziali


36.104.000
Avanzo di esercizio
Nel 2011 la gestione dell'ente pensionistico per i consulenti del lavoro è risultata in attivo per oltre 36 milioni di euro

640.440.000
Patrimonio netto
Il patrimonio netto della cassa dei consulenti del lavoro supera i 640 milioni di euro

9.120
Pensione media
La pensione media erogata dalla cassa dei consulenti del lavoro supera di poco i 9mila euro, che è la misura fissa garantita a tutti i pensionati

Martedí 07 Agosto 2012
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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